LUTTO CITTADINO
È deceduto Mimì Mileto, il sindaco dei '100 giorni'
Ieri pomeriggio è venuta a mancare una delle storiche figure del Partito Socialista di Fasano: imprenditore con la passione della politica, fu sindaco per un breve periodo e anche presidente della squadra di calcio nel 1961

Fasano - Si è spento ieri pomeriggio all'età di 86 anni Mimì Mileto, storica figura del Partito Socialista di Fasano. Mileto che fu eletto per la prima volta consigliere comunale e assessore supplente nel gennaio del 1963 con Giuseppe Marangelli Sindaco. È stato per anni uno dei più autorevoli esponenti del Partito Socialista: ricoprì anche la carica di sindaco per “100 giorni” nel 1981, in un tormentato periodo della vita politica cittadina. Nel 1961 fu anche alla guida, come presidente, dell'Us Fasano. Grande appassionato di motociclismo ha disputato anche due Milano-Taranto e varie Fasano-Selva.
Per ricordarne la sua figura pubblichiamo uno stralcio di un articolo di Adamo Secondo Nardelli apparso sul mensile Osservatorio nel giugno 1995 e contenuto nel volume dello stesso autore “Medaglioni Fasanesi”.
« (…) Ma chi è veramente Domenico Mileto? È assolutamente sconosciuto con questo nome dai popolani che lo hanno sempre sorretto elettoralmente nell'attività politica e lo identificano, invece, appellandolo affettuosamente Mimì Pizzarìdde. Nasce a Fasano il 20 settembre del 1932 e fin dai primi passi si dimostra estremamente vivace, molto intelligente e intraprendente. È quello che si dice un bambino “precoce”.
Lascia la scuola dopo il 2° ginnasio e diviene ragazzo di bottega in officine meccaniche per cicli, motocicli e auto. A 16 anni si mette in proprio e consacra giuridicamente la sua precocità costringendo i genitori ad emanciparlo, quando la maggiore età era fissata al 21° anno. Sicché l'inquieto giovanotto stava alla pari con gli anziani quando ancora, come si suol dire, “puzzava di latte”.
La passione per i motori incoraggiò la sua predisposizione sportiva come centauro. Si cimentò in gare nazionali e internazionali di motociclismo, partecipando per ben due volte alla “Milano-Taranto”. Nel 1958 si “tuffò” con ragguardevoli risultati economici nell'attività estrattiva, iniziando dalle cave marmifere di Gianecchia, in società con alcuni parenti d'oltre oceano.
Nel 1962 inaugurò lo stabilimento per la lavorazione dei marmi a Savelletri, e successivamente uscì da quella gestione per costruirne un altro, la “Marmipuglia”, in Fasano, nel 1966. Sposato, padre di 8 figli, 4 maschi e 4 femmine, nonno di 10 nipoti: quando si riunisce la famiglia per il pranzo domenicale, aggiunti nuore e generi, sono in 24 a sedere alla stessa tavola.
Pare che il soprannome gli derivi dal nonno e dal padre, piccoli di statura, che avevano la barba sul mento, cioè il pizzetto, da cui nasce il soprannome Pizzarìdde. Protagonista della vita locale per lunghissimi anni, nel movimento socialista ha sempre avuto ruoli primari per la capacità di trascinamento di cui è dotato e per la sua disponibilità a lottare per i diritti della povera gente.
Ha svolto l'attività amministrativa con grande impegno e senza alcun timore di incontrarsi e scontrarsi con la gente acculturata, usando il suo buon senso e la sua capacità di entrare nei problemi. È la testimonianza che per amministrare la cosa pubblica basta essere guidati dalla buona fede e dall'interesse della collettività».
di Redazione
10/12/2018 alle 19:18:44
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